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Congregazione delle Suore del Santo Natale


 

 

 

 

Carisma e attività pastorali

La Congregazione delle Suore del Santo Natale fu fondata nel 1890 a Torino dal Canonico Francesco Bono, nato a Sommariva Bosco, in provincia di Cuneo, il 1 luglio 1834.

Per un particolare disegno della Provvidenza fu nominato nel 1890 Vicario della Parrocchia di Pozzo Strada di Torino, una delle tante parrocchie sorte alla periferia di Torino, dove il disagio sociale e le difficoltà legate ai problemi dell'urbanesimo aumentavano ogni giorno.

Il buon Parroco ebbe immediatamente chiara l'intuizione della gravità della situazione; .infatti scriveva in proposito: ".. questo forte aumento di popolazione, spostando secolari abitudini, tanto nelle famiglie quanto negli individui, se arreca vantaggi materiali, non manca di produrre squilibri e miseria e favorire la rilassatezza dei costumi... "

Il suo cuore di padre si volse subito ai più piccoli e indifesi che sarebbero stati le maggiori vittime. Egli scriveva ancora al riguardo: “... stringeva il cuore nel vedere tanti fanciulli girovagare abbandonati ed esposti a tutti i pericoli senza istruzione e timor di Dio... sentivasi quindi il desiderio che in questo distretto parrocchiale sorgesse qualche comunità religiosa che si prendesse cura di tanti poveri ragazzi... ".

Ben presto il Canonico Bono chiese alle sue suore di occuparsi anche degli anziani e dei malati poveri e soli.

 

Origine dell’Opera

 

Nella  Parrocchia di Pozzo Strada alcune giovani donne che si erano già radunate per vivere insieme una vita di consacrazione a Dio e di servizio ai poveri, per motivi del tutto estranei alla loro vocazione stavano per essere disperse; ma il Parroco don Bono, venuto a conoscenza del fatto, offrì il suo aiuto e la sua protezione alla piccola comunità. Fra le dodici giovani che formavano il piccolo gruppo, una, tra tutte, spiccava per carità e buon senso, per equilibrio e virtù religiose: era Giuseppina Cavagnero, quella che sarebbe diventata la Confondatrice dell' Istituto e la prima Superiora Generale prendendo il nome di: "Suor Natalina".

Alla proposta fattale dal Can. Bono per la fondazione di una nuova Congregazione religiosa che si occupasse in modo speciale dei fanciulli poveri e abbandonati, e degli ammalati poveri, rispose: "Accetto, per servire Dio nei suoi poveri”.

Così nacque la Congregazione delle Suore del SS. Natale, contrassegnata da origini umili e povere. Nella piccola Comunità mancava tutto ma il primo pensiero e la prima preoccupazione del Fondatore e delle suore erano per i poveri e per i sofferenti, considerati sempre una vera benedizione per l'Istituto. La Curia di Torino, intanto, guardava con simpatia il sorgere della piccola Congregazione e ben presto approvò la vestizione dell'abito religioso e permise l'emissione dei voti.

La prima sede fu in poche stanze in Via Bligny in Torino, ma, aumentando il numero delle suore e delle fanciulle ospiti, si rese necessario il trasferimento in uno stabile più grande e più adatto che fu trovato in Corso Francia 164, dove ancora oggi ha sede la Casa Generalizia della Congregazione.

 

Missione dell’Istituto

Nella Chiesa, la missione della Congregazione è quella di rendere continuamente attuale l'"oggi" di Betlemme, cioè l'Incarnazione di Cristo, mistero di salvezza e liberazione per tutti gli uomini. "Oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore" (Lc. 2,10).

“Il Figlio di Dio, incarnandosi, spogliò e umiliò se stesso (cfr. Fil. 2, 7-8) per la gloria del Padre e per la nostra salvezza. Meditando e contemplando questo mistero, la suora del SS. Natale comprenderà in quale modo anche lei deve essere strumento di salvezza per i fratelli, mediante la pratica dell’umiltà, della semplicità, della carità e della gioia”. (Cost. 5)

L'Istituto trae la sua forza vitale dalla contemplazione di Dio che si rivela nella povertà e nella semplicità di Betlemme e si fa uomo per la salvezza dell’umanità.

In più di cento anni di vita il campo dell'apostolato si è andato allargando ed adattando alle esigenze dei tempi accogliendo, con fedeltà dinamica al carisma di fondazione, le più urgenti necessità dei luoghi in cui le suore si trovano: comunità-alloggio per minori in difficoltà, case famiglia, case per anziani, assistenza alle ragazze-madri, opere parrocchiali, apertura alle missioni estere (Africa e India).

Nel variare delle situazioni socio-culturali si è  cercato di rimanere nella fedeltà creativa allo spirito evangelico e al carisma del Fondatore, guardando anche allo stile umile e semplice della confondatrice che ha sempre dimostrato un amore preferenziale per i poveri. Gli orfanatrofi, opere aperte dai fondatori,  hanno subito la trasformazione richiesta dalle esigenze dei tempi e dalle nuove legislazioni sociali e sono stati sostituiti, in Italia, dalle Comunità Alloggio e dalle Case Famiglia, mentre in India e in Africa è ancora aperta la ricerca su come esprimere in modo più fedele possibile la nostra presenza carismatica adattandola alle forme assistenziali e alle legislazioni locali. L’assistenza agli anziani soli si è istituzionalizzata nelle forme dei Pensionati e delle Case di Riposo, non manca, comunque, soprattutto nelle parrocchie, l’attenzione agli anziani a cui le suore fanno visita a domicilio anche in qualità di ministri straordinari dell’Eucaristia.